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Paganini e Genova

La narrazione di un percorso

Paganini non ripete, suona nei cimiteri, suona su una corda sola, ha fatto il patto con il diavolo. Niccolò Paganini è stato il musicista più “chiacchierato” della storia. Certo non ha mai fatto il patto con il diavolo, ma qualcosa di vero, nelle altre dicerie, c’era.

Paganini è stato la prima rockstar della musica strumentale, il primo artista a capire l’importanza dell’auto-promozione. Fu manager di se stesso e sapeva come stupire la folla:  costantemente vestito di nero,  capelli lunghi,  sguardo intenso, viso pallido. Tuttavia se le cause del suo successo fossero state solo queste, la sua fama si sarebbe esaurita con la sua morte.

In realtà Paganini è stato il più grande violinista di tutti i tempi, un eccellente compositore e un altrettanto eccellente direttore d’orchestra. Non a caso ha saputo entusiasmare tanti colleghi che da allora gli hanno dedicato loro composizioni attingendo spesso ai suoi temi più famosi. Questa pagina, dunque, intende celebrare un Genovese che, con la sua incredibile tournéee concertistica nel vecchio continente può essere considerato il primo divo strumentale autenticamente europeista.

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la storia

Niccolò Paganini

L’uomo e il musicista

Se avrai l’opportunità di leggere alcuno dei vari fogli pubblici inglesi, scorgerai quale specie d’inaudito entusiasmo, anzi frenesia senza esempio, ho suscitato ne’ freddi Britanni […] Il Teatro tutto, platea, palchi, galleria, pareva un mare in tempesta, tanto per lo strepito delle voci e delle mani, quanto per l’ondeggiare dei fazzoletti e di cappelli menati per l’aria. […] L’entusiasmo non rimase nelle mura del Teatro: ovunque apparisco o per le strade o altrove, le persone si fermano, mi seguono e mi si affollano intorno. Ripeterò una frase del “Times”: “Tu forse non crederai la metà di quel che io ti dico, ed io non ti dico che la metà di quel che è” […].

Scriveva così, nel giugno 1831, Niccolò Paganini all’amico genovese Luigi Guglielmo Germi commentando le sue trionfali esibizioni a Londra. I freddi britanni come i tedeschi, i polacchi, i francesi, e ancor prima gli italiani, si erano lasciati conquistare dall’estro del genovese, abbandonandosi a un plateale entusiasmo. Paganini fu il primo divo strumentista e fu anche il primo a capire l’importanza della “autopromozione”, della pubblicità: fu manager di se stesso, sapeva come stupire gli spettatori.

Nato a Genova nel 1782, Niccolò Paganini era figlio di un ligaballe (imballatore) del porto di Genova. Scoperto il talento del figlio, fu il padre a insegnargli i primi rudimenti musicali prima sulla chitarra e poi sul violino. Niccolò bruciò le tappe e nel 1805 fu assunto da Elisa Baciocchi (sorella di Napoleone) alla corte di Lucca. Mantenne l’incarico fino al 1810 allorché, lasciata Lucca, girò l’Italia in lungo e in largo tenendo ovunque applauditi concerti. Nel 1828 a bordo di una carrozza, lasciò Genova per Vienna. Iniziò allora una tournée unica che fino al 1834 lo portò a tenere applauditi concerti in gran parte dell’Europa.

Se Cristoforo Colombo fu il più grande navigatore genovese, Paganini può essere considerato a ragione il maggior viaggiatore genovese via terra, il primo grande “europeista” nella storia della musica. Il suo tour lo portò ad esibirsi in Austria, Germania, Polonia, Belgio, Francia, Inghilterra, Irlanda. Le scene di
entusiasmo raccontate da Paganini nella citata lettera si ripeterono puntualmente in ogni Paese e in ogni teatro.

Rientrato in Italia, Paganini accettò un incarico alla corte di Maria Luigia a Parma. Lì, tentò un’interessante riforma dell’orchestra, vanificata da intrighi di corte. Lasciata Parma nel 1836, dopo altri viaggi, in una condizione fisica sempre più precaria, accompagnato dal figlio Achille, si stabilì a Nizza dove morì nel 1840. Nel suo testamento affidò il suo prezioso violino, il Guarneri del Gesù, soprannominato “Il Cannone” alla città di Genova.

i luoghi

Paganini, musicista nomade

Le città di Paganini: viaggi e memorie

Paganini, genovese di nascita, è stato in realtà un cittadino europeo.
È stato, infatti, il primo divo strumentale capace di tenere applauditi recital in centinaia di città, in Italia,
in Francia, in Germania, in Polonia, nei Paesi Bassi, in Inghilterra.
Artista “nomade”, in realtà avrebbe desiderato mettere le radici e non a caso progettò spesso l’acquisto
di case in varie città da lui visitate. Alcune città hanno avuto naturalmente un rilievo maggiore rispetto
ad altre nella sua vicenda artistica e umana.

Italia

Carro è la città della famiglia di Paganini. Il nonno paterno di Niccolò, Giovanni Battista, era nato in quella cittadina nel 1720. Trasferitosi a Genova, nel 1745 sposò Maria Angela Teresa Gambaro, dalla quale ebbe due figli: Giovanni Francesco Maria e Francesco Antonio Maria. Quest’ultimo, nato nel 1754, sposò Teresa Bocciardo dalla quale ebbe sei figli, fra i quali Niccolò.

Genova, città natale di Paganini, è anche quella della sua prima formazione. E sempre qui avrebbe voluto tornare in vecchiaia. è alla sua città che ha legato il Guarneri del Gesù, detto il Cannone, custodito nel Palazzo del Comune.

Nel 1795 il tredicenne Niccolò si recò a Parma per studiare con Alessandro Rolla. Nel 1834 accettò un incarico alla Corte di Maria Luigia. Lì acquistò Villa Gajone e sempre lì venne sepolto una prima volta nel 1853 e una seconda, definitiva, nel 1876.

Fra il 1805 e il 1810, Paganini lavorò poi a Lucca alla Corte di Elisa Baciocchi. Con l’affermarsi, nei primi anni dell’Ottocento, di Milano come capitale culturale italiana, Casa Ricordi stampò nel 1820 la prima edizione dei Capricci di Paganini. E Sempre a Milano il compositore genovese ottenne la sua consacrazione ufficiale, tenendo applauditi recitals alla Scala.

Grande importanza riveste anche Roma, dove nel 1827 Paganini fu insignito dell’ordine dello Speron d’Oro, la più ambita onorificenza concessa dal Papa. E dove la biblioteca Casanatense custodisce ancora gran parte dei manoscritti paganiniani.

Europa

L’Europa di Paganini è un continente attraversabile sulle tracce dei suoi concerti. Nel 1828, infatti, a bordo di una carrozza, Paganini lascia Genova per intraprendere il suo tour europeo.

Prima tappa sarà Vienna, dove l’artista genovese tenne 14 concerti tra il 29 marzo e il 24 luglio del 1828, richiamando folle di ammiratori e i principali musicisti attivi nella città, da Schubert a Strauss senior.

Il 4 ottobre 1828 Paganini raggiunse Praga, dove tenne sei concerti. Il 1829 vide Paganini impegnato in un lungo itinerario per la Germania: prima tappa importante, Berlino dove lo ascoltò il giovane Mendelssohn. Dopo la capitale tedesca Paganini si spostò a Francoforte e, successivamente, raggiunse Varsavia, dove impressionò il giovane Chopin che compose Souvenir de Paganini.

Ma il tour tedesco comprese anche altre 25 città per un centinaio circa di concerti. A Weimar conobbe Goethe, mentre a Lipsia fece la conoscenza di Friedrich e Clara Wieck, futura moglie di Schumann. E poi, ancora nel 1830 a Francoforte, fu ascoltato dal ventenne Schumann.

Ma era Parigi, raggiunta da Paganini nel 1831, la vera capitale europea della musica, dove il compositore ottenne un successo straordinario annoverando, fra i suoi ascoltatori, Rossini, Berlioz e Franz Liszt.

A metà maggio del 1831, Paganini raggiunse poi Londra dalla quale avviò successivamente una tourné in Inghilterra, Scozia e Irlanda. Ed è infine a Nizza che si rifugiò, ormai seriamente malato, e dove morì il 27 maggio 1840.

Genova: itinerari Paganiniani

Un itinerario all’interno della vecchia Genova alla ricerca di luoghi che hanno fatto da cornice a importanti avvenimenti della vicenda biografica e umana di Niccolò Paganini.

La sua casa, purtroppo, non esiste più, sacrificata, insieme all’intero antico quartiere popolare denominato “a Cheullia” al piano regolatore che negli anni Sessanta del Novecento ridisegnò un’ampia zona del centro cittadino. Dove prima c’era la casa (in passo Gatta Mora) oggi, nei cosiddetti Giardini Baltimora, è ubicata una lapide commemorativa dettata a suo tempo dal poeta genovese Anton Giulio Barrili, il cui testo recita:

ALTA VENTURA SORTITA DA UMILE LUOGO
IN QUESTA CASA IL GIORNO XXVII DI OTTOBRE
DELL’ANNO MDCCLXXXII NACQUE A
DECORO DI GENOVA E DELIZIA DEL MONDO
NICOLO’ PAGANINI
NELLA DIVINA ARTE DEI SUONI INSUPERATO
MAESTRO

Chiesa di San Donato

Se il battesimo ebbe luogo in San Salvatore, è la Chiesa di san Donato, una delle più importanti testimonianze del Romanico genovese, a custodire l’atto battesimale del piccolo Niccolò.

Chiesa di San Salvatore

Poco distante da dove sorgeva la casa natale di Paganini si trova la Chiesa di San Salvatore inaugurata nel XII secolo e via via restaurata nel corso dei secoli fino al 1942, anno in cui venne seriamente danneggiata dai bombardamenti. Nel 1992, nuovamente restaurata è stata destinata a uso universitario, ma ospita anche concerti. E lì il 28 ottobre 1782 Niccolò Paganini venne battezzato.

Chiesa e Oratorio di San Filippo

E’ uno dei complessi sacri “storici” della città, edificato nel Seicento e decorato con importanti opere d’arte. Lì il 26 maggio 1794 Paganini si esibì per la prima volta come solista.

Nostra Signora delle Vigne

Lazzaro Tavarone, Domenico Piola, Bernardo Castello: sono i grandi artisti della scuola genovese che hanno abbellito la Chiesa di Nostra Signora delle Vigne, fondata nel X secolo, ma trasformata radicalmente nel Seicento. Lì il 1° dicembre 1794 Paganini tenne un concerto che entusiasmò i suoi concittadini.

Teatro di Sant’Agostino

Prima che Genova si dotasse di un Teatro di prestigio e di indiscutibile eleganze quale era il vecchio Carlo Felice, le principali stagioni operistiche si svolgevano nel Teatro Sant’Agostino, accanto alla Chiesa di Sant’Agostino, dove oggi c’è il Teatro della Tosse. Al Sant’Agostino il 31 luglio 1795 Niccolò Paganini tenne un famoso concerto, organizzato per raccogliere fondi con i quali poter andare a studiare a Parma con il celebre Alessandro Rolla.

Palazzo Ducale / Torre Grimaldina

Palazzo Ducale è uno dei palazzi più rappresentativi della città: al suo originario ruolo politico come sede del governo genovese si è sostituita da diversi decenni una fondamentale “mission” culturale con eventi di vario genere (dalle mostre ai concerti, dai grandi dibattiti a molteplici attività didattiche). Il Palazzo è sovrastato dalla Torre Grimaldina che nel passato era la prigione della città. Lì nel maggio 1815 per qualche giorno fu incarcerato Paganini accusato di ratto e seduzione di una giovane ragazza genovese (Angiolina Cavanna) che, irretita dal più maturo maestro, era con lui fuggita a Parma dove però era stata dopo poco tempo abbandonata. Fu questo episodio a ispirare una leggenda (tramandata anche da illustri scrittori) secondo la quale Paganini avrebbe perfezionato la sua tecnica nella sua “lunga” prigionia!

Il Teatro del Falcone

Lungo la strada che, appena usciti dall’antica Genova, portava verso Sampierdarena e il ponente ligure, si incontravano nel Cinquecento diverse locande che accoglievano i mercanti in viaggio. Fra queste c’era l’Hostaria sub signo falconis che nel Seicento, su iniziativa di una nobile famiglia genovese, si trasformò nel primo teatro pubblico cittadino, uno dei primi in Italia ad allestire opere liriche. In quel Teatro a palchi (oggi non più esistente in forma autonoma, ma incorporato nel Palazzo Reale visitabile in via Balbi) il 9 novembre 1827 Paganini si esibì alla presenza del re Carlo Felice e della famiglia reale.

Il Teatro Carlo Felice

Quando nel marzo del 1828 Paganini saliva su una carrozza e lasciava l’Italia per Vienna avviando il suo incredibile tour concertistico, nella sua Genova fervevano i preparativi per l’inaugurazione del Teatro Carlo Felice, avvenuta il 7 aprile del 1828, appunto. Quell’elegante Teatro a palchi, capace di ben 2500 spettatori e dall’acustica eccellente, come è noto, non esiste più, semidistrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, parzialmente restaurato e tornato in attività nel dopoguerra, ma poi demolito per far posto decenni dopo al nuovo Carlo Felice dall’architettura postmoderna. Nel vecchio Teatro opera dell’architetto civico Carlo Barabino, Paganini si esibì per la prima volta il 30 novembre 1834, al suo ritorno dalla citata tournée. Nella nuova sede del Teatro è stata recentemente inaugurata una  scultura in bronzo, realizzata in onore del grande musicista da Livio Scarpella. La statua – posizionata presso la Galleria Cardinal Siri all’ingresso del teatro –  è delle dimensioni di circa 2 metri e del peso di 180 chili,  presenta una leggera patina dorata che gli dona una luce propria ed  è stata donata alla città dalla Fondazione Pallavicino. 

Villetta Di Negro

Uno dei maggiori sostenitori di Paganini a Genova fu il Marchese Gian Carlo Di Negro che impressionato dalle doti musicali evidenziate dal giovane Niccolò lo aiutò nella sua prima formazione. Nel 1802 il marchese aveva fatto costruire una elegante Villa collocata in un grande parco. La Villa -oggi sede del Museo d’arte orientale “Edoardo Chiossone”- fu luogo di incontro di artisti provenienti da tutta Europa. Il 28 luglio 1835 con una sontuosa festa, alla presenza delle maggiori autorità cittadine, venne inaugurato un busto marmoreo dedicato a Paganini e opera dello scultore Paolo Olivari.

Ospedale Pammattone

Poco distante dal Carlo Felice si trovava l’Ospedale Civile Pammattone, costruito nel Quattrocento e ricostruito nella seconda metà del Settecento. Devastato dai bombardamenti del 1942-43, nei decenni successivi nella sua stessa area ha trovato posto il Palazzo di Giustizia nel cui interno è però ancora visibile il settecentesco cortile e il colonnato monumentale del vecchio ospedale. Il 27 agosto 1835 Paganini, accompagnato dal figlio Achille, si recò a Pammattone a visitare i malati di colera. Nell’occasione, confermando la sua generosità già dimostrata in altre occasioni in patria e all’estero, fece delle elargizioni per aiutare persone particolarmente bisognose.

Palazzo Tursi / Le sale Paganiniane

Una visita ai luoghi paganiniani della città deve concludersi -oppure, a scelta, partire- da Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova e fedele custode, nelle sale dedicate al grande violinista, del Cannone, il mitico Guarneri del Gesù appartenuto appunto a Paganini e da lui donato alla sua città. Nelle Sale si trovano, accanto al Cannone: due chitarre di Paganini che come è noto era anche un valente esecutore su questo strumento (quelle esposte sono oggi di proprietà di un privato che le ha messe a disposizione del Comune), il violino Vuillaume, copia del Cannone, appartenuto a Paganini e da questi ceduto al suo unico allievo riconosciuto, il genovese Camillo Sivori; vari oggetti del musicista fra i quali una scacchiera e gli occhiali. Ma la star è senza dubbio il Cannone, uno strumento unico, costruito nel 1743 e per molti anni suonato esclusivamente da Paganini che, pur commerciando tutta la vita in strumenti (Stradivari, Guarneri, Amati) non si separò mai dal suo violino prediletto.

#PLUS: il Centro Paganini

Nell’ottobre 2020, su iniziativa degli Amici di Paganini e grazie a una convenzione con il Comune di Genova è stato istituito in via Garibaldi il Centro Paganini per la ricerca e la didattica.
Obbiettivo del Centro, che vuole raccogliere l’eredità dell’Istituto di Studi Paganiniani attivo molti anni fa, è favorire la ricerca e l’attività musicologica intorno a Paganini, avviare una progettazione didattica rivolta all’infanzia, alla scola primaria e alle secondarie e offrire ai giovani musicisti occasioni per approfondire e maturare la propria formazione artistica. Il Centro si avvale della collaborazione di un comitato scientifico per la ricerca e di un gruppo di giovani docenti e musicisti per il settore didattico.

gli eventi

Scopri Paganini a Genova

Gli appuntamenti con il maestro, nella sua città

Il numero 27 è strettamente connesso con la vita di Paganini, nato il 27 ottobre e morto il 27 maggio. Intorno a queste due date si concentrano in genere le iniziative paganiniane a Genova.

Gli Amici di Paganini organizzano in primavera un cartellone di concerti e di appuntamenti vari dal titolo “Gems a la Paganini” che punta soprattutto sulla proposta di giovani talenti emergenti, genovesi e non. Clou della manifestazione, in genere, il 27 maggio appunto, con un concerto di richiamo a Palazzo Tursi. Intorno alla data del 27 ottobre, invece, si articola ormai da anni il “Paganini Genova Festival” da quest’anno strettamente legato al “Premio Paganini” che inserisce le sue prove appunto nel cartellone del Festival stesso, assicurando agli appassionati un mese di iniziative culturali e musicali ad alto livello.

Il Premio Paganini

Nel 1940 ricorreva il primo centenario della morte di Niccolò Paganini. Furono organizzate diverse iniziative e si cominciò a parlare per la prima volta di un Concorso internazionale di violino intitolato a Paganini. Si dovette aspettare fino al 1952 quando il Comune di Genova nell’istituire in modo permanente le feste colombiane di ottobre diede vita al rinomato Premio.

Nel 1954 alla prima edizione si presentarono due soli violinisti e non venne assegnato alcun premio. A partire dall’anno successivo, però, i concorrenti aumentarono, nel ‘56 per la prima volta fu assegnato il massimo riconoscimento e da allora, gradualmente, il Concorso acquisì un sempre maggior prestigio a livello internazionale. Proprio nel 1956 a Genova, in una serie di incontri preliminari furono gettate le basi per la costituzione, l’anno successivo, a Ginevra, della Federazione dei Concorsi Internazionali
di Musica di cui il «Paganini» fu socio fondatore.

La dimensione spettacolare del Premio fu affinata nel corso degli anni. In un primo tempo le eliminatorie si svolgevano a porte chiuse, successivamente tutte le esecuzioni furono pubbliche. Dal 2002 la cadenza del Concorso divenne biennale per trasformarsi nelle ultime edizioni in triennale.
La severità delle giurie e l’articolazione delle prove, hanno garantito nel tempo l’alto livello qualitativo della manifestazione. Non a caso il primo premio per ben sedici volte non è stato assegnato e i violinisti laureati hanno tutti percorso carriere di assoluto prestigio internazionale.

Paganini Genova Festival

Nato nel 2017 su iniziativa dell’Associazione Amici di Paganini, il Paganini Genova Festival si avvale di un Comitato Organizzatore del quale fanno parte, insieme agli Amici, la Regione Liguria, il Comune di Genova, il Conservatorio “Niccolò Paganini”, la Fondazione Teatro Carlo Felice e la Fondazione Hruby. Il suo obbiettivo primario è celebrare il più grande violinista di ogni tempo, mettendone in luce la poliedrica personalità che non cessa di attirare la curiosità del pubblico, grazie anche ai molti elementi che ne hanno alimentato un’immagine leggendaria, dotata di un appeal insuperato nella storia della musica.

Le quattro edizioni del Festival che si sono fin qui susseguite occupando con i loro programmi quasi interamente i mesi di ottobre fra il 2017 e il 2020, hanno offerto un’ampia gamma di proposte musicali rivolte a un pubblico quanto mai vario: concerti, conferenze, incontri, passeggiate nei luoghi paganiniani, iniziative didattiche, spettacoli teatrali, giornate di studio. Un aspetto fondamentale che sta a cuore agli organizzatori è anche la valorizzazione di giovani talenti. Per questo accanto ad artisti di fama indiscutibile trovano posto nei programmi concertistici anche artisti emergenti: fra gli ultimi si segnalano il violinista Giuseppe Gibboni e la chitarrista Carlotta Dalia.